Ti ho incontrato in un sogno. Poesia per Federico II
Eravamo l’uno di fronte all’altra, sul fondale del mare.
Non ricordo il tuo volto, ma ero certa che fossi tu, Federico II Hohenstaufen.
Mi parlavi indicandomi il fondale marino e mi dicevi cosa avrei dovuto fare:
riportare a galla i tesori troppo a lungo erano rimasti nascosti laggiù.
Mi sono svegliata convinta che da qualche parte, in fondo all’abisso, ci fosse ancora qualcosa di tuo da riportare in superficie…
Poi ho compreso il senso metaforico delle tue parole, ed ecco cosa ho scritto la sera…
A Federico II
Ti ho sognato stanotte.
Eravamo sott’acqua,
con i piedi piantati sul fondo del mare.
Come scacchi,
tu il re ed io l’alfiere.
Come aquile affrontate,
ricamate nelle rotae
ricamate nelle rotae
di sciamito di seta.
Mi parlavi
tranquillo e maestoso,
e come un vaso
mi lasciavo riempire.
Mi guardavi negli occhi
rivelandomi luoghi
e segreti sommersi.
– Riportali su – mi dicevi,
e indicavi tesori
troppo a lungo nascosti
troppo a lungo nascosti
sul fondale del mare.
Non ho visto il tuo volto,
non ricordo la forma,
non ricordo la forma,
ma più vera di un corpo è l’Essenza.
Ti ho incontrato nell’abisso del mare,
conosciuto da sempre,
senza conoscerti mai.
Antonella Bazzoli – 28 giugno 2020