Francesco e Federico II alla corte del Sultano. Conferenza a Perugia.
Ottocento anni fa, il 24 giugno 1219, una nave carica di crociati bolognesi partì per la Terrasanta. A bordo vi era anche il trentasettenne Francesco d’Assisi che sbarcò a san Giovanni d’Acri, in Siria, dove frate Elia lo stava aspettando.
Da Acri i frati si spostarono a Damietta, luogo strategico per la riconquista di Gerusalemme, dove sanguinosi scontri tra cristiani e saraceni si protraevano da più di un anno.
Obiettivo di Francesco era incontrare il Sultano d’Egitto.
Come riuscì l’umile frate vestito di stracci ad attraversare il campo nemico e ad essere ospitato per parecchi giorni alla corte del Sultano, resta un mistero.
Da Acri i frati si spostarono a Damietta, luogo strategico per la riconquista di Gerusalemme, dove sanguinosi scontri tra cristiani e saraceni si protraevano da più di un anno.
Obiettivo di Francesco era incontrare il Sultano d’Egitto.
Come riuscì l’umile frate vestito di stracci ad attraversare il campo nemico e ad essere ospitato per parecchi giorni alla corte del Sultano, resta un mistero.
Il successo dell’incontro tra Francesco e Malik Al-Kamil è attestato da tutte le fonti del tempo. Persino san Bonaventura da Bagnoregio riporta che il Sultano “…volentieri ascoltava Francesco. Anzi lo invitò pure, con una certa insistenza, a rimanere con lui…”.
Quasi dieci anni dopo, nel 1228, tutte le speranze per la riconquista dei luoghi santi della cristianità erano riposte nell’imperatore Federico II, dopo che la V crociata era fallita a causa dell’intransigenza del cardinale Pelagio. L’imperatore svevo, dopo aver a lungo rimandato la partenza per la Terrasanta (tanto da essere per questo scomunicato) finalmente partì dal porto di Brindisi nel giugno del 1228, alla guida di una flotta di quaranta galere.
A Damietta venne ospitato alla corte dello stesso Sultano che aveva già accolto e conosciuto Francesco nove anni prima.
La profonda amicizia che nacque tra questi due sovrani illuminati culminò nello storico accordo di pace che prevedeva la restituzione di Gerusalemme, di Betlemme e di Nazareth, oltre a una tregua per i prossimi dieci anni!
Fu così che con le sole armi della diplomazia, e senza alcuno spargimento di sangue, la VI crociata riuscì laddove la V aveva miseramente fallito.
Il 17 marzo del 1229 Federico II entrò da re a Gerusalemme e, nonostante la scomunica papale pesasse ancora su di lui, si autoincoronò nella chiesa del Santo Sepolcro suscitando al tempo stesso scandalo ed ammirazione.
Di questi straordinari personaggi storici che furono protagonisti di quei cruciali primi decenni del XIII secolo, e delle loro audaci imprese che segnarono il successivo corso della storia fino ai nostri giorni, ci parlerà a Perugia la giornalista e ricercatrice indipendente Antonella Bazzoli, nel corso di un incontro pubblico in programma il prossimo 15 marzo, alle ore 17.30, presso l’auditorium dell’Ostello per la Gioventù Mario Spagnoli.
La conferenza, organizzata in collaborazione con l’associazione culturale “Meravigliarti in Umbria” ed EVUS (Eventi per la Valorizzazione dell’Umbria Storica), è gratuita ed è aperta a tutti.