“Maddalena, non mi toccare”

Oggi vi propongo una breve riflessione sulla figura di Maria Maddalena e sul suo ruolo nella Pasqua cristiana. Protagonista della principale festività religiosa della cristianità è indubbiamente Gesù, ma un ruolo fondamentale è ricoperto anche da Maria Maddalena, la discepola di Cristo che il mattino dopo il sabato (nel cosiddetto “dies octavus“, corrispondente alla nostra domenica) si recò al sepolcro con un vaso pieno di nardo e di altri olii profumati e medicamentosi.
Così è scritto nel Vangelo di Luca, che si riferisce a Maddalena e alle donne che l’accompagnarono al sepolcro, usando queste parole: “Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse (le donne) si recarono al sepolcro portando gli aromi che avevano preparato. E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. Ma quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù”  (Luca, 24, 1-3)

 
 
Maddalena era dunque con altre donne, che in seguito nell’immaginario medievale verranno chiamate le “Tre Marie”, e che vediamo spesso rappresentate ai piedi della croce  o nel sepolcro, nelle opere d’arte di età romanica e gotica.
Maddalena fu la prima testimone oculare del miracolo della resurrezione. Fu colei che vide il sepolcro aperto, la pietra spostata e il corpo di Gesù che non era più all’ interno della tomba. Certamente Maddalena e le sue compagne si aspettavano di trovare il cadavere di Cristo disteso e avvolto nei lini, proprio come Giuseppe d’Arimatea lo aveva lasciato il venerdì Precedente, dopo aver ottenuto da Pilato il permesso speciale di seppellire il corpo di Gesù prima che fosse sabato, dopo averlo deposto dalla croce.
Interessante è anche la testimonianza dell’evangelista Giovanni, che così descrive l’episodio  suo vangelo: “Gesù le disse: «Maria!». Lei allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Maestro». Gesù le disse: «Non mi toccare (noli me tangere), perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro» (Giovanni, 20, 16-17).
Maddalena fu dunque non solo testimone oculare della resurrezione di Cristo , ma anche messaggera, scelta dal maestro Gesù per annunciare agli altri il miracolo dell’’ ottavo giorno a Gerusalemme!
 
Quanti misteri si celano dietro le profonde e simboliche parole rivolte da Gesù a Maddalena!
Viene da chiedersi che cosa il maestro abbia voluto comunicare alla sua amata discepola, usando la forma imperativa: “noli me tangere”.  E viene anche da domandarsi perché a Maddalena sia stato negato di abbracciare Gesù. Forse perché il Cristo risorto non aveva più un corpo fisico ed era solo spirito divino? O forse perché Gesù ritenne necessario mantenere una distanza fisica, di fronte alla gioia incontenibile della discepola che, dopo aver pianto la morte del suo maestro, lo vedeva di nuovo vivo davanti a lei? È probabile che la donna abbia voluto inginocchiarsi ai piedi di Gesù risorto, per bagnarli di lacrime e poi asciugarli con i propri capelli, proprio come aveva fatto quella sera in cui – come si legge nel Nuovo Testamento – era stata ospite con il suo maestro a casa di Simone il fariseo.
O forse Gesù, il cui destino si era compiuto sulla croce secondo la volontà del Padre, scelse di evitare ogni contatto fisico con la sua discepola prediletta, essendo consapevole di non poter più svolgere il suo ruolo di maestro su questa terra, né di poter più agire come un uomo in carne ed ossa? Sapendo di dover lasciare per sempre i suoi discepoli, Gesù scelse forse di evitare ogni contatto fisico con loro e affidò ad una donna il ruolo di messaggera di vita eterna, il compito di annunciare la vittoria sulla morte terrena. Gesù non era più l’Uomo, ma il Salvatore da annunciare alle genti, il Messia da tempo atteso, il Redentore dell’umanità intera!
Quanto alla figura storica di Maria Maddalena, i quattro vangeli sinottici ne parlano in modo frammentario, tanto che sembrano riferirsi a tre figure distinte.
La prima è Maria di Betania, sorella di Marta e di Lazzaro. La seconda è Maria di Magdala, dalla quale Gesù avrebbe scacciato i sette demoni, la stessa che poi lo avrebbe incontrato la domenica di Pasqua. La terza donna identificata con Maddalena è la peccatrice anonima che in casa del fariseo Simone aveva unto i piedi di Cristo con dell’olio di nardo, bagnandoli di lacrime e asciugandoli con i propri capelli.
A riunire in un unico personaggio le tre donne citate dal Nuovo Testamento fu Gregorio Magno. Poi in seguito Maddalena finì per essere considerata ‘meretrix’ (prostituta) e fu Pietro di Celles nel 1183 a parlare addirittura della sua ‘insaziabile lussuria’.
Fu così che a partire dal tardo medioevo nacque la figura della meretrice pentita, della peccatrice redenta. Maddalena divenne presto una santa veneratissima, un modello da seguire e una via di salvezza per quelle donne che avevano peccato di lussuria e che, attraverso il pentimento, il digiuno e le privazioni della carne, potevano come lei essere redente. Qualunque donna si fosse posta sotto la sua protezione avrebbe riscattato la colpa di Eva.
Nel corso del medioevo il culto della Maddalena si diffuse capillarmente nell’Europa cristiana, soprattutto tra XI e  XII secolo, quando l’abbazia di Vèzelay divenne un’importante meta di pellegrinaggio grazie alla presenza di una reliquia della santa.
Come siano giunte in Borgogna le reliquie di Maria Maddalena resta tutta ia un mistero, a meno che non si voglia credere alla leggenda apocrifa, secondo cui la santa avrebbe trascorso l’ultima parte della propria vita in Provenza, dopo aver lasciato  la Palestina e aver affrontato un lungo viaggio via mare, insieme a sua sorella Marta e suo fratello Lazzaro, raggiungendo le coste del sud della Francia.
La leggenda apocrifa si basa sul testo la “Vita eremitica”  che narra di come Maddalena penitente avrebbe terminato la propria esistenza vivendo da eremita in una grotta, nuda e ricoperta dai suoi lunghissimi capelli.
Il racconto agiografico confluì poi nella ‘Legenda Aurea’ di Jacopo da Varagine e diede vita a quel diffuso soggetto iconografico che nel tardo medioevo ispirò vari artisti, tra cui Giotto che affrescò gli episodi della leggenda nella cappella da poco restaurata  di Santa Maria Maddalena, all’interno della chiesa inferiore di San Francesco ad Assisi.
Nell’arte medievale e rinascimentale Maddalena si vede spesso con in mano un attributo che  ci permette di identificarla con certezza in mancanza di didascalie e documenti. Si tratta di un vaso, quasi sempre fornito di coperchio, che rappresenta un recipiente per olii profumati.
Mi piace immaginare che quella mattina, dopo il Sabato ebraico, Maria Maddalena si sia recata al sepolcro con Il vaso contenente una libbra di olio di nardo (una libbra corrisponde a 327 grammi). Quel raro, prezioso e costosissimo unguento era lo stesso con cui la discepola di Gesù aveva unto i piedi del Maestro durante la cena a casa di Simone il fariseo, dopo averglieli bagnati di lacrime ed asciugati con i capelli sciolti.
Un rito altamente simbolico che può essere interpretato come gesto di profonda intimità mistica e spirituale, e forse persino come atto sacro e simbolico, quasi Sia stati un gesto di consacrazione della discepola Iniziata.

di Antonella Bazzoli, 3 aprile 2021

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